La coltivazione idroponica è senza dubbio una delle più innovative ed efficienti tecniche per il giardinaggio e la coltura dell’orto indoor. Grazie ai suoi semplici principi di funzionamento, è possibile realizzare un angolo verde in ogni ambiente della casa.
Ma per il mantenimento di un perfetto piccolo giardino indoor è necessario utilizzare delle soluzioni fertilizzanti per nutrire con costanza e nel modo giusto le vostre piantine decorative o ortaggi da frutto. Oltre ai fertilizzanti minerali o chimici, esistono diversi prodotti in commercio, di origine organica e biologica, adatti ad ogni tipologia di pianta e fase vegetativa.
- Fertilizzanti naturali per la coltivazione idroponica: quali sono
- I vantaggi dei fertilizzanti
- Come usare i fertilizzanti per la coltura idroponica
Fertilizzanti naturali per la coltivazione idroponica: quali sono
La coltivazione idroponica è senza dubbio una delle migliori tecniche per la coltura di giardini e orti indoor.
Grazie a questo sistema potete controllare il ciclo vitale e lo sviluppo delle vostre piante, mantenendo costanti le variabili costituite da umidità, luce e nutrimento. L’armonia tra questi fattori, infatti, è determinante per ottenere piante forti e vigorose, ortaggi sani e di qualità, erbe officinali rigogliose e profumate.
Qualunque sia la coltura da voi scelta per la coltivazione idroponica, esistono diversi fertilizzanti che offrono alle vostre piante il giusto nutrimento.
Come per le piante coltivate a terra, anche per quelle coltivate fuori suolo, è fondamentale il giusto apporto di sali minerali ed elementi nutritivi.
I principali sono:
- azoto;
- fosforo;
- potassio;
- calcio;
- magnesio.
Questi elementi (o meglio, macroelementi) non devono mancare durante tutte le fasi vegetative e di sviluppo della pianta. A questi nutrienti, poi, devono essere affiancati altri elementi nutritivi necessari (detti microelementi), che variano in base al tipo di pianta e alla fase di crescita in cui si trova:
- manganese;
- ferro;
- zolfo;
- zinco;
- boro;
- molibdeno.
Nella coltivazione idroponica, tutti i nutrienti, che di solito il terreno rilascia spontaneamente, vanno controllati e gestiti manualmente in modo corretto. Si tratta di un’operazione che ai neofiti può sembrare complessa, ma, con una giusta guida, la gestione di una miniserra idroponica può diventare molto semplice e intuitiva. In commercio si trovano le soluzioni nutritive da sciogliere in acqua, nella giusta quantità e secondo le dosi indicate sull’etichetta del prodotto.
Sulla piattaforma Coltiv@mi, per esempio, potete trovare tante informazioni e suggerimenti utili, condividere le vostre esperienze e confrontarvi su questa innovativa tecnica per coltivare indoor piante decorative, ortaggi ed erbe officinali.
I vantaggi dei fertilizzanti
I fertilizzanti per il sistema idroponico forniscono i macro e microelementi utili a far crescere i vegetali in modo ottimale durante ogni loro fase vegetativa.
Tra i diversi prodotti disponibili in commercio per la coltivazione idroponica, vi sono diversi composti che stimolano la germinazione dei semi e l’attecchimento delle talee nella fibra di cocco e gli altri substrati.
Esistono diversi tipi di fertilizzanti che, in genere, vanno diluiti in acqua e immessi nel sistema di irrigazione delle serre idroponiche. La soluzione nutritiva migliore va scelta in base alla tipologia di pianta e alla sua fase vegetativa.
Nelle piante decorative con inflorescenza, i fertilizzanti con basso tenore di azoto e alto tenore di potassio aumentano la produzione e la qualità dei fiori.
Come usare i fertilizzanti per la coltura idroponica
La tecnica di coltivazione idroponica è sempre più diffusa, non solo in agricoltura, ma anche nelle abitazioni private, dove non sempre è possibile avere un piccolo giardino o un orto in balcone, proprio per i suoi molteplici vantaggi: la versatilità del sistema; gli ottimi risultati nella produzione di inflorescenze; l’assenza di parassiti e malattie legate all’esposizione delle piante all’aria esterna; l’economia e la semplicità della gestione del sistema. Senza il vincolo della stagionalità, poi, è possibile avere a disposizione tutto l’anno ortaggi tipici della stagione estiva (come pomodori, zucchine, melanzane, ecc.), subito pronti per il consumo e dal sapore genuino.
Con il sistema idroponico (spesso erroneamente associato a quello di idrocoltura), quindi, è possibile sfruttare qualsiasi ambiente o spazio ridotto in casa e realizzare una piccola oasi verde, ricca di profumi, colori, frutti e ortaggi da consumare freschi e da utilizzare in cucina con tranquillità. Ma per ottenere il massimo dalla vostra miniserra idroponica è necessario tenere sotto controllo alcuni fattori fondamentali:
- illuminazione;
- temperatura;
- tasso di umidità;
- circolazione dell’aria;
- presenza della giusta quantità di fertilizzanti;
- livello di pH e di CE (conducibilità elettrica, con cui si determina la salinità della soluzione nutritiva, cioè la quantità di sali disciolti) del substrato.
Tutti questi fattori sono determinanti per mantenere in salute le vostre piante ed evitare la formazione di muffe o funghi. In particolare, poi, avere cura di somministrare la giusta dose di soluzione nutritiva, nei tempi e modi corretti, è di vitale importanza per la crescita e il benessere di tutti i vegetali.
E proprio per un corretto utilizzo dei fertilizzanti, vi sono alcuni utili accorgimenti da osservare.
In primo luogo, ricordate che la soluzione fertilizzante va somministrata in dosaggi diversi in base alla fase vegetativa della pianta.
La soluzione nutritiva da somministrare alle piante va sempre diluita in acqua e immessa nel sistema di irrigazione, in modo che si distribuisca in modo uniforme nel substrato. Potete usare l’acqua corrente di rubinetto, a patto che sia comunque di buona qualità.
Inoltre, ricordate di osservare le dosi indicate in etichetta o suggerite dal vivaista di fiducia: una quantità eccessiva di fertilizzante, esattamente come una quantità insufficiente, rischia di danneggiare irrimediabilmente le vostre piante.
A tal proposito, infine, è importante ricordare di controllare ad intervalli regolari il valore di pH e di CE del substrato che possono essere soggetti a oscillazioni.